Category Archives: CVX Bergamo

IL DESIDERIO DI AIUTARE LE ANIME – 4° Incontro – 18 Febbraio 2022

Il desiderio di aiutare le anime

Intervento di sr Maria Paola Aiello

Il desiderio di aiutare le anime – noi diremmo: di aiutare le persone – nasceva in Ignazio dalla sua profonda conoscenza di Dio.

Egli aveva compreso che Dio parla nella storia di ciascuno.

L’esperienza della ferita alla gamba e della sua conversione, partita proprio da quella situazione di immobilità, lo spinse ad avvicinare altri non per indottrinarli, ma per stimolarli a leggere la presenza del Signore nelle vicende della propria storia.

Come fa un maestro di scuola con un bambino, così Dio insegna ad Ignazio a cercare il suo quid agendum nelle varie fasi della sua vita per aiutarlo a progredire nel suo desiderio di aiutare le anime.

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              Intervento di sr Maria Paola Aiello

LA RICERCA DELLA VOLONTA’ DI DIO – 3° Incontro – 17 Dicembre 2021

La ricerca della volontà di Dio

Introduzione di P. Maurizio Teani SJ

Si sono alternati alcuni dei membri della CVX locale che hanno provato a condividere le risonanze sentite rileggendo
il Racconto del Pellegrino.
Non si è avuta la pretesa di fare una lectio o un’omelia, ma semplicemente di raccontare il modo di procedere di una comunità di persone che sceglie liberamente di fare condivisione del proprio vissuto, ascoltandosi e accogliendo l’altro, senza commenti o discussioni ed evitando i luoghi comuni del si dice, la gente fa…
Vite che si svelano nella condivisione di quanto il Signore ha operato in loro e rendono ciascuno più forte nella fede.

Testimonianze CVX

Testimonianze dei membri della CVX

LA PRIMA CONVERSIONE – 2° Incontro – 26 Novembre 2021

La Prima Conversione

Conversazioni per cogliere il senso di un itinerario

Suor Maria Paola Aiello, delle Ausiliatrici del Purgatorio, che ha condotto la seconda conversazione sull’Autobiografia, ha proposto questi sussidi per la preghiera personale.

 

Sussidio per la preghiera

Sussidio per la preghiera – Suor Maria Paola

VEDERE NUOVE TUTTE LE COSE IN CRISTO – 1° Incontro – 22 Ottobre 2021

Introduzione al

“Racconto del pellegrino”

o

Autobiografia di Sant’Ignazio

Conversazioni per cogliere il senso di un itinerario

E’ iniziato venerdì 22 ottobre nella chiesa di San Giorgio, alla presenza di un buon numero di persone, il ciclo di incontri che vuole celebrare il 500° anniversario della conversione di Ignazio di Loyola. L’introduzione è stata affidata ad un breve cartone animato, realizzato dai Gesuiti belgi, che ha riassunto la vita del Santo fondatore della Compagnia di Gesù.

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Ha preso poi la parola padre Maurizio Teani SJ, commentando e attualizzando con il suo stile immediato il video.

Cosa è riuscito a fare un colpo di cannone! Un evento che ha scombussolato la vita del cavaliere Iñigo in modo imprevisto, un po’ come per noi, oggi, la pandemia. Per noi l’evento può essere un incontro, una malattia, un insuccesso; un giorno veniamo coinvolti, anche se, nell’immediato, siamo tentati di minimizzare, come quando, due anni fa, ricorreva l’espressione: “Andrà tutto bene” con cui si cercava di eliminare il problema.

Invece si deve prendere atto della precarietà della vita. Ignazio, che pensava a cose straordinarie, alla carriera militare, a una gran dama da conquistare, si trova bloccato a letto, come noi ci siamo trovati bloccati in casa a causa di un virus. Egli ha fatto i conti con quella realtà, con quel colpo che ha bloccato le sue attese. Si tratta di rivedere l’idea della propria persona: per cosa abbiamo ricevuto certi doni? Due anni fa si diceva: “Tutto non sarà più come prima”, ma, all’apparenza, sembra tornato tutto uguale. Il Signore ci invita a leggere i segni dei tempi, ma si può anche essere ottusi… Ciascuno diventa davvero umano quando sa rispondere all’appello ad uscire da sé che Dio ci rivolge in vari modi. Ignazio, come Paolo, è stato spinto a rivedere la propria vita dall’incontro col Signore.

Un testo che bene introduce all’Autobiografia è 1 Tim 1,12-16:

Rendo grazie a colui che mi ha dato la forza, Cristo Gesù Signore nostro,….io che per l’innanzi ero stato un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo senza saperlo, lontano dalla fede; così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù.

Quel “Ma ” segna il passaggio: la magnanimità di Dio è affinché lui, Paolo come anche Ignazio, la comunicasse ad altri.

          Presentazione P.Massimo Tozzo

E’ poi subentrato padre Massimo Tozzo SJ, assistente della CVX locale, che ha evidenziato alcuni elementi del testo che analizzeremo. Innanzitutto il libretto dell’Autobiografia, contrariamente a quanto dice il titolo, non è stato scritto personalmente da Ignazio: alcuni confratelli coevi, primo fra tutti il padre Nadal, hanno insistito molto con lui perché raccontasse quello che aveva vissuto affinché la neofondata Compagnia potesse avere il testamento del suo fondatore. Il santo si negò a lungo e acconsentì solo quando comprese che la conoscenza del suo personale percorso avrebbe potuto giovare a molti. Così, in diversi momenti lungo un arco di tempo che va dall’agosto 1553 all’ottobre 1555, Ignazio raccontò al padre Luis Gonçalves de Camara, il quale, dotato di buona memoria, dettò ad uno scrivano quanto ascoltato.

L’opera, scritta in spagnolo e parte in italiano, ad un certo punto sparisce per volere di Francesco Borgia, terzo Superiore generale, e viene ristampata nel 1731 nella versione originaria.

Il pellegrinaggio cui fa riferimento il titolo è un pellegrinaggio interiore alla ricerca della terra promessa; è la continua richiesta allo Spirito di suggerire cosa Gesù voglia che Ignazio compia nella sua vita, il messaggio che Dio desidera portare al mondo attraverso la sua vita, partendo da ciò che egli è. Per questo il linguaggio si avvale di termini quali “cavaliere, armi, lotta, re, dama” che rappresentano il mondo di Ignazio prima della conversione.

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Spunti di Preghiera – 1 incontro 22 ottobre 2021

 

Fondazione San Giorgio – Proposte 2021/2022

Vedere Nuove Tutte le cose in Cristo

LETTURA e COMMENTO del

“Racconto del pellegrino Ignazio”

 

 

Proposta Esercizi nella Vita Ordinaria

Diocesi di Bergamo 2021 / 2022

Iniziative sull’Anno Ignaziano 2021/2022

 

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Preghiera dell’Anno Ignaziano

Preghiera-Anno-Ignaziano

 

Il Racconto del Pellegrino

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Link Utili

https://ignatius500.global/it/welcome-italiano/

https://cis-esercizispirituali.net/anno-ignaziano/

https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2021-05/videomessaggio-papa-francesco-preghiera-anno-ignaziano.html

https://www.youtube.com/playlist?list=PL0OnbX3C2yostbUSdyI6xSUXvaQpN2Jiv

Fondazione San Giorgio – Proposte 2020/2021

Il Pane di tutte le ore

 

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Fondazione San Giorgio – Proposte 2019/2020

Passiamo all’altra riva

 

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Celebrazione degli impegni in CVX – Ad maiorem Dei gloriam

E’ stata molto intensa la partecipazione all’Eucarestia prefestiva di sabato 3 dicembre 2016, festa di San Francesco Saverio, durante la quale alcuni membri della nostra comunità hanno pronunciato l’impegno.

Ma cos’è l’impegno?

Chi appartiene alla CVX vive la propria spiritualità tenendo come punto di riferimento la comunità, essenziale nell’aiutare ciascuno a crescere nella fedeltà alla propria vocazione e missione.

Durante il cammino di formazione, la comunità, appunto, propone ai nuovi membri di discernere in merito alla loro volontà di proseguire il cammino, chiedendo se hanno riconosciuto la CVX come propria vocazione all’interno della Chiesa. Chi dà risposta positiva pronuncia l’impegno temporaneo e dopo alcuni anni, sempre con un discernimento personale e comunitario e non prima di aver vissuto l’esperienza degli Esercizi Spirituali di S. Ignazio, assume limpegno permanente nella comunità.

L’impegno temporaneo esprime il desiderio di vivere il proprio presente secondo lo stile della CVX e di ricercare con determinazione la volontà di Dio, utilizzando gli strumenti ignaziani. Questa decisione non è facile da prendere per tutti, perché ci si preoccupa di non riuscire a restare coerenti. In realtà si tratta solo di un punto di partenza per un cammino nuovo, che va più in profondità nella sequela di Cristo secondo lo stile CVX. La comunità ha il compito di ricordare che si tratta di capire quale risposta desideriamo dare ad un Signore che ci ama e ci chiama così come siamo.

Qualcuno teme di legarsi attraverso l’impegno permanente con un laccio che appesantisce la vita, prendendo una decisione che compromette la propria libertà. È frutto di un cammino rendersi conto che si è liberi nella misura in cui si sa dare alla propria vita l’orientamento che risponde ai desideri più profondi del proprio cuore. “Permanere – diceva Umberto Bovani, ex-presidente della CVX nazionale – significa osare ed andare fino in fondo, non sostare sulla soglia. E’ atto di responsabilità”. E’ come l’atto di fiducia che Maria ci testimonia con il suo “Sì” alla proposta dell’Angelo, diventando per ciascun membro della CVX modello della nostra risposta alla chiamata.

Maria Cristina, Maria Novella, Mario e StefanoE’ alla luce di questo che sabato 3 dicembre 2016, dopo uno specifico percorso di formazione, Maria Cristina, Maria Novella, Mario e Stefano hanno pronunciato il loro impegno temporaneo,

Membri Impegno Permanentementre Miett e Patrizia hanno assunto l’impegno permanente. Con emozione, a stento celata, la coordinatrice ha chiamato a presentarsi alla comunità e alla chiesa locale riunita per la celebrazione eucaristica le persone che avevano manifestato la volontà di impegnarsi. Insieme, prima gli uni, poi le altre hanno pronunciato la formula specifica per ciascun impegno mentre subito dopo gli altri membri presenti della comunità hanno rinnovato il proprio impegno preso anni fa.

Al termine della Messa è stato consegnato a ciascuno un segno:

  • a chi ha preso l’impegno temporaneo una piccola chiave a significare la disponibilità ad aprire senza paura il cuore al Signore;
  • a chi ha preso quello permanente un anello che porta inciso il Padre Nostro per suggerire la fraternità.

Celebranti Impegni - 03dic16La celebrazione è stata presieduta da P.Massimo Tozzo SJ, assistente della CVX di Bergamo; hanno concelebrato Mons.Gianni Carzaniga, parroco di S. Alessandro in Colonna (che dopo la partenza dei Padri Gesuiti conduce la chiesa di S. Giorgio) e Don Tullio.

Il 3 dicembre è la festa di S.Francesco Saverio, uno dei primi compagni di Ignazio di Loyola, annunciatore del Vangelo e modello della missione: il suo scopo era quello di far crescere il nome di Gesù Cristo tra i popoli che non lo conoscevano. Voleva far sì che gli uomini conoscessero il loro Creatore e che il Creatore fosse glorificato dalle Sue creature.

È questo il motivo che ci ha spinti a scegliere questo giorno per la celebrazione degli impegni: che la nostra missione sia realmente un a festa, volta al raggiungimento della Maggior Gloria di Dio Padre (Ad maiorem Dei gloriam).

Giornata con P. Spartaco – 13 novembre 2016

Aspettavamo con ansia questa giornata, poiché più volte avevamo invitato “il nostro  padre Spartaco” a ritornare a Bergamo, dove era  stato per circa 10 anni come Direttore del Centro Giovanile San Giorgio.

Nostro, perché ha rappresentato per ciascuno di noi quell’incontro che ti cambia la vita, perché ti sorprende nella tua quotidianità senza creare false speranze o utopie irrealizzabili. Arrivato nel 1991 a Bergamo, è entrato in punta di piedi nella nostra comunità, ascoltando, osservando, non imponendo alcun modello prestabilito di apostolato.

Una persona di gran cuore, capace di ricordarsi il compleanno di ciascuno e di avere sempre il tempo per incontrare chi stava attraversando qualche difficoltà fisica o interiore.

E’ proprio per questa sua umanità accogliente e gioviale che è riuscito a conquistare la nostra fiducia e ci ha reso disponibili all’ascolto a alla realizzazione di nuove proposte comunitarie, che hanno portato alla nascita della CVX di Bergamo.

P.Spartaco ha posto il seme della Parola nel cuore di ciascuno e ha saputo aspettare con pazienza che morisse per portare frutto.

Così l’invito ai giovani degli anni 90 di andare a Napoli per partecipare ad un convegno CVX, dal quale erano poi tornati abbastanza scettici e poco convinti sulla concretezza della spunti ricevuti. Veramente negli anni successivi questo seme è diventato desiderio e successivamente scelta consapevole di appartenere ad una comunità di vita cristiana.

Più volte negli ultimi tempi avevamo provato ad invitarlo, ma per vari motivi aveva sempre rimandato. Ormai non ci speravamo più, dato che le sue condizioni di deambulazione ultimamente erano peggiorate.

Invece una sua telefonata ci ha riempiti di gioia quando abbiamo appreso la sua volontà di venirci a trovare a Bergamo il 13 novembre. Ci siamo subito attivati spargendo la notizia della sua visita tra tutti coloro che lo avevano conosciuto.

Finalmente ecco il gran giorno: Cesare e Paolo sono partiti di buon’ora e sono andati a prenderlo a Padova, dove risiede in una casa di riposo gestita dalla Fondazione OIC (Opera Immacolata Concezione). Che gioia alle 10.00 vederlo varcare felice il cancello del Centro S. Giorgio, dove ad attenderlo c’erano tutti, i suoi ragazzi, ormai cresciuti, e i loro genitori diventati nonni.

Dopo una calda accoglienza tra tanti volti amici, ci siamo preparati per la Santa Messa, radunandoci nella nostra ex cappella, dove avevamo pregato insieme e condiviso le feste per la Prima Comunione dei nostri figli. Oggi questo spazio è diventato una sala giochi per i ragazzi della Fabbrica dei Sogni, ma quel giorno sembrava di essere tornati indietro di qualche anno, perché in cappella si respirava uno spirito di comunità come ai bei tempi.

SpartacoP.Spartaco si è commosso e l’ha più volte ripetuto durante l’omelia, sorprendendoci col suo timbro di voce ancora “potente”, nonostante i suoi 89 anni: il microfono non è servito e le sue parole hanno raggiunto il cuore di tutti, anche di coloro che si erano sistemati in fondo alla cappella.

Dopo la Messa, ci siamo riuniti tutti per condividere un pranzo, che è risultato abbondante e vario per la generosa collaborazione di tutti.

 

A tavola P. Spartaco ha scambiato familiarmente con ciascuno di noi, come ai vecchi tempi, quattro chiacchiere e i “vecchi ricordi” sono riemersi con profonda e sincera gratitudine.

Ci siamo lasciati a malincuore, ma con la promessa che ci rivedremo a Padova per festeggiare i suoi 90 anni tutti insieme.

                                                                                                                                        Marianna