Un modo di concepire la vita in DUE

Quando, con mia moglie Carla, iniziammo ad accompagnare le coppie di fidanzati nell’itinerario di preparazione al Matrimonio, ci sentivamo, con due figli già grandi ma con l’ultimo figlio ancora alla scuola primaria, sufficientemente  in grado di essere in sintonia con le motivazioni e il sentire di coppie giovani.

Da allora sono trascorsi circa 25 anni e spesso ci chiediamo se siamo in grado di comprendere fino in fondo la realtà della famiglia come viene concepita oggi, in un contesto ambientale così diverso da quello in cui noi abbiamo vissuto il nostro progetto di vita insieme. Voglio dire che in passato tutto era finalizzato a condurre due persone che si amavano al matrimonio, ed al Matrimonio come Sacramento, anche se spesso ciò avveniva per tradizione, piuttosto che per effettivo convincimento.

Forse anch’io sono arrivato al Matrimonio in chiesa perché non vi era altro modo di concepire la vita a due, ma credo sia stato il vivere concretamente l’uno accanto all’altra, l’esperienza del diventare genitori, il trasmettere il senso della vita ai propri figli, l’amore di una moglie che ti permette di superare i momenti di disagio esistenziale, tutto questo mi ha reso consapevole dell’importanza della scelta fatta e mi ha spinto a desiderare di dirlo agli altri.

Un momento di svolta nella nostra vita di coppia fu determinato da un cambio di abitazione che ci portò vicino alla chiesa di San Giorgio e alla conoscenza dei Padri Gesuiti, dove Carla iniziò a seguire le lectio di approfondimento della Parola, nonché l’esperienza degli Esercizi di S. Ignazio: da qui il coinvolgimento mio e il nome Giorgio dato al nostro terzo figlio, nonché l’appartenenza alla CVX.

Tornando alle difficoltà di comprensione del presente da parte di chi ha già fatto un bel pezzo di strada (di recente abbiamo visto un film sul cammino di Santiago) credo che l’Amore, se per amore intendiamo ciò che connota l’essenza del Creatore, lega l’umanità nel susseguirsi delle generazioni e ciascuna abbia qualcosa da dire all’altra: quando siamo in mezzo alle coppie di fidanzati, vedendo i loro sguardi di intesa e i loro gesti affettuosi ci rendiamo conto che nulla è cambiato anche se tutto è diverso e ci sentiamo bene con loro e con noi stessi, perché siamo col Signore.

                                                                                                                                             Guido